Assofranchising, associazione che raggruppa 80 tra i maggiori franchisor presenti in Italia, ha presentato l’annuale report sulla situazione del settore.
I numeri
Assofranchising, associazione che raggruppa 80 tra i maggiori franchisor presenti in Italia, ha presentato l’annuale report sulla situazione del settore.
955 sono le reti di franchisor che operano in Italia generando un giro di affari nel 2021 di 28.867 milioni di €.
I punti vendita sono quasi 60.000 e vedono impiegati poco meno di 239.000 addetti.
Sono numeri in crescita che vedono un incremento di 78 insegne operative in Italia dopo la contrazione avvenuta nel 2020.
Il clima di fiducia
Dopo la crisi del 2020 dovuta a chiusure e lock down, il clima di fiducia di consumatori e operatori è tornato a crescere. La ripresa dei mercati ha visto non solo la riapertura di nuovi punti vendita chiusi nel 2020, ma anche l’apertura di nuovi. Complice la pandemia che ha portato ad una maggiore consapevolezza e a una voglia di riscatto e di rimettersi in gioco con un’attività imprenditoriale. E il franchising in questo contesto si dimostra una scelta “sicura”. Garanzie e assistenza fornite da franchisor permettono, infatti, di aprire un’attività commerciale già conosciuta e rodata limitando il rischio di impresa.
Le caratteristiche delle reti in franchising
Durata del contratto: circa il 70% dei sistemi di franchising prevede un contratto con una durata tra i 3 e 5 anni. Il 13%, dato in crescita rispetto al 2020, prevede un contratto tra i 7 e i 10 anni.
Superficie di vendita: le superfici piccole e medio piccole, tra i 20 e gli 80 mq, sono le più diffuse e rappresentano quasi il 60% dei punti vendita in franchising.
Investimento iniziale: rispetto a 5 anni fa, l’investimento medio iniziale è rimasto stabile per la metà dei franchisor. I range di investimento si suddividono equamente tra le fasce 10-20.000€, 202-30.000€, 30-50.000€ e 50-100.000€ (ognuno con percentuali tra il 14 e il 19% rispetto al totale).
Il punto vendita ideale
Per 4 franchisor su 10 il bacino d’utenza ottimale è nel range 20-50 mila abitanti, solo il 4% degli intervistati si rivolgono ad un bacino di portata superiore a 100.000 persone.
Tra le caratteristiche esaminate per l’ubicazione ideale, ci sono il buon transito pedonale, essere in vie commerciali, avere traffico veicolare (in alternativa all’ubicazione centrale).
Riveste anche molta importanza la coerenza tra il brand e il territorio di riferimento, in particolare rispetto al target a cui il franchisor si rivolge.
Scelta di un franchising
Sono 3 i principali motivi che spingono i futuri imprenditore a scegliere un franchisor rispetto ad un altro:
- l’assistenza e la formazione forniti (opzione scelta da ben il 75% degli intervistati);
- la reputazione dell’insegna (scelta dal 60%);
- i minori rischi rispetto ad un business individuale (votato dal 58%)
Più staccate le garanzie derivanti dal modello economico di business e dal rapporto franchisor-franchisee. Marginali invece nel determinare la scelta i costi organizzativi e pubblicitari, e la facilità di accesso al credito.
Le priorità per lo sviluppo del franchising in Italia
Investimenti dedicati ai giovani imprenditori e facilità di accesso ai finanziamenti sono le priorità avvertite dagli intervistati per incentivare l’incidenza del franchising in Italia nei prossimi 5 anni.
Posizionamento strategico, attrattività del bacino d’utenza e crescita del mercato di riferimento sono i criteri con i quali viene valutato l’ampliamento della rete.
Photo by Mikael Kristenson