Nel percorso di analisi panoramica su tutti gli aspetti da prendere in considerazione nel momento in cui si intenda avviare una attività in franchising, le questioni legate all’aspetto contrattuale risultano senza dubbio dei punti ineludibili. Nella strutturazione del proprio business, accanto alla corretta individuazione della Value Proposition e del Business Model, centrare l’attenzione su questi aspetti significa definire preliminarmente non solo il terreno d’azione nel quale si intende giocare, ma soprattutto i paletti fondamentali affinché l’attività che si intende perseguire abbia un corretto incanalamento.
Infatti, per plasmare un business che abbia una solidità comprovata, è necessario analizzare nel dettaglio tutte le problematiche che potrebbero presentarsi, dirimendole in via preliminare grazie a una documentazione contrattuale limpida e che non si presti a fraintendimenti. La documentazione contrattuale consta essenzialmente di un perno centrale: il contratto di franchising. Che rappresenta nei dettagli la modalità attraverso la quale si articola il rapporto tra franchisee e franchisor.
Fondamentale che il contratto di franchising presenti tre caratteristiche:
1. Tutelante
La base di un contratto in franchising è che tuteli entrambi i contraenti.
2. Semplice
Costruire arzigogolati contratti è deleterio, il rischio di incappare in storture ed errori si moltiplica. Importa semmai che vengano definiti preliminarmente gli aspetti più sostanziali dell'accordo.
3. Con un approccio commerciale
Essendo un contratto un franchising è necessario che questo, di impostazione commerciale, sia replicabile, cioè accettato e configurabile per tutti gli affiliati.
Quest’ampia gamma di documenti non è pura burocrazia. Ma tutela in maniera lineare sia chi intende avviare un’attività in franchising ex novo, sia chi intende semplicemente affiliarsi ad un franchising già esistente. E rappresenta il perimetro ideale – quando ben costruito – grazie al quale prevenire le problematiche che si possono presentare.